Strategie fiscali per la riduzione dell’IRAP
di NexumStp S.p.A.
Un’alleanza fra persone che dà vita a una promessa condivisa, a un impegno leale e trasparente, fonte di crescita ed evoluzione reciproche.
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È possibile ridurre il carico fiscale di un’attività? In questo approfondimento parliamo di strategie fiscali per la riduzione IRAP. Infatti, attraverso un’oculata gestione delle deduzioni ammesse per legge è possibile ridurre il pagamento di questa imposta.
Cos’è l’IRAP?
L’Imposta Regionale Attività Produttive (IRAP) è un’imposta regionale sulle attività produttive in vigore dal 1997 (d.L. 446/1997), introdotta a sostituzione di ILOR e ICIAP.
Si tratta di un’ imposta diretta che interessa il valore prodotto dalle aziende e si calcola sulla differenza costo-ricavo.
Per il calcolo dell’IRAP è necessario individuare prima di tutto la base imponibile, che si calcola sul guadagno ottenuto nell’anno di riferimento, al quale vengono sottratti i costi sostenuti e rispetto al quale possono essere applicate alcune deduzioni. Sono queste ultime a fare la differenza tra un IRAP più o meno onerosa, ed è su queste che si può costruire una strategia di riduzione dell’imposta.
Dalla Finanziaria 2008 il gettito dell’IRAP è considerato competenza delle Regioni che, in autonomia, pur dovendo rispettare i limiti imposti dallo Stato, possono stabilire l’entità dell’imposta.
Dunque, i soggetti interessati dal pagamento dell’IRAP sono tenuti al versamento dell’imposta calcolata sul valore netto della produzione con l’aliquota del 3,9%. Il valore dell’aliquota applicabile può variare da regione a regione, eventualmente diversificato in base ai settori o al tipo di contribuenti.
Chi è tenuto al pagamento dell’IRAP?
Chiunque eserciti un’attività, anche non commerciale, è tenuto al versamento dell’imposta: società di capitali, attività commerciali, amministrazioni pubbliche, enti non commerciali residenti, società ed enti non residenti, ONLUS (solo per la parte commerciale) ecc.
Con la Legge di Bilancio 2022 (art. 1, comma 8, legge 234/2021), in un’ottica di riduzione della pressione fiscale, sono state escluse dal pagamento IRAP le persone fisiche, imprese individuali e lavoratori autonomi, e cioè quelle partite IVA non forfettarie che fino a quella data erano tenute al versamento dell’IRAP.
Riduzione IRAP
La riduzione dell’IRAP è possibile applicando le deduzioni contemplate dal d.l. 447/1997. Si tratta di spese che l’attività può dedurre dal guadagno complessivo e che permettono di abbassare la quota della base imponibile. In particolare si può applicare:
- deduzione dei premi INAIL
- deduzione forfettaria da 7.500 a 15.000 euro per ogni dipendente a tempo indeterminato, che aumenta a 13.500 e 21.00 euro in caso di dipendenti donne o di età compresa entro i 35 anni (con la legge di bilancio 2019, comma 1085, è stata abrogata l’agevolazione sui dipendenti a tempo indeterminato per i lavoratori assunti al Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
- deduzione dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti ai lavoratori dipendenti, con alcune limitazioni
- costi per gli apprendisti
- deduzione spese per disabili
- deduzione costi del personale assunto con contratto formazione lavoro e costi addetti alla ricerca e sviluppo
- deduzione per incrementi della base occupazionale, in caso di assunzioni a tempo indeterminato
Il d.L 73/2022 (decreto semplificazioni) ha reso totalmente deducibile il costo del personale.
L’aspetto interessante è che, in base ai requisiti, ogni dipendente può comportare la fruizione di più deduzioni da parte dell’impresa. Per riuscire a giostrarsi al meglio e ad ottenere il massimo vantaggio in termini di riduzione dell’IRAP è fondamentale sapersi districare tra la normativa, fare i giusti confronti e, infine, operare la scelta migliore.
Una consulenza fiscale professionale è fondamentale per poter presentare una domanda riduzione IRAP vantaggiosa.
A cura di NexumStp
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