Salario minimo: l’UE rafforza il ruolo della contrattazione collettiva
Articolo di Matteo Naldi e Michele Regina per Ipsoa.it
di NexumStp S.p.A.
Un’alleanza fra persone che dà vita a una promessa condivisa, a un impegno leale e trasparente, fonte di crescita ed evoluzione reciproche.
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Dal Parlamento europeo arriva il primo via libera alla proposta di direttiva sul salario minimo, che si prefigge di assicurare che i lavoratori dell’UE siano adeguatamente retribuiti per garantire delle minime condizioni di vita e di lavoro. Per ottenere questi obiettivi, non potendo fissare un salario minimo legale uniforme, la direttiva muove su due direzioni: da un lato con un salario minimo legale e dall’altro con la contrattazione collettiva. Nello specifico, con il provvedimento si vuole incrementare e valorizzare il ruolo della contrattazione collettiva portandola almeno all’80% dei lavoratori ed incentivando il livello di affiliazione ai sindacati. La convinzione espressa dal Parlamento è, infatti, che la protezione del salario minimo attraverso i contratti collettivi sia vantaggiosa per lavoratori, datori di lavoro e imprese.
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