Quando si ha diritto alla disoccupazione?
di NexumStp S.p.A.
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La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità prevista in caso di licenziamento. Ma quando si ha diritto alla disoccupazione? A chi spetta la NASpI e chi la può chiedere?
La legge dice che chiunque sia titolare di un rapporto di lavoro subordinato (purché rientri in uno dei profili che elenchiamo sotto) e perda involontariamente il proprio impiego ha diritto a percepire un’indennità di disoccupazione, o NASpI, per un periodo di tempo massimo di 24 mesi.
Possono presentare domanda anche coloro che, pur non essendo stati licenziati, hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa o ancora in caso di risoluzione consensuale, quando questa interviene nell’ambito di una procedura di conciliazione nel caso di licenziamento per giustificato motivo (art. 7, L. 15 luglio 1966, n. 604).
Chi ha diritto alla disoccupazione o NASpI?
Per poter presentare la richiesta è necessario essere inquadrati in uno dei seguenti profili lavorativi:
- dipendenti titolari di un rapporto di lavoro subordinato
- dipendenti della PA a tempo determinato
- apprendisti
- soci lavoratori di cooperative titolari di un rapporto di lavoro subordinato con le cooperative stesse
- personale artistico con rapporto di lavoro subordinato
- operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti da cooperative e loro consorzi
Sono incluse le lavoratrici madri che abbiano presentato dimissioni per giusta causa, durante tutto il periodo della maternità (1 anno dalla nascita del bambino), e i lavoratori licenziati per motivi disciplinari.
Chi non può ottenere il sussidio?
Non hanno diritto alla NASpI:
- i dipendenti delle PA a tempo indeterminato
- gli operai agricoli con rapporto di lavoro a tempo determinato
- i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale
- i lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento
- i lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità
Disoccupazione: i requisiti necessari
Come abbiamo visto, per accedere alla prestazione è necessario rientrare in uno dei profili descritti sopra ed essere stato licenziato. Non spetta, dunque, a chi si dimette volontariamente o consensualmente dal lavoro.
Ma non è tutto. Il lavoratore che richiede la NASpI deve dimostrare anche:
- di non essere in alcun modo occupato, nemmeno occasionalmente (lo stato di disoccupazione si intende ai sensi dell’art. 1, comma 2, lettera c, del D.Lgs. 21 aprile 2000, n. 181)
- di aver versato nei 4 anni che precedono l’inizio della disoccupazione almeno 13 settimane di contributi
Il requisito delle 30 giornate di lavoro nei 12 mesi che precedono l’inizio della disoccupazione non è più applicato agli eventi successivi al 1° gennaio 2022.
Per quanto riguarda il primo punto, è necessario formalizzare lo stato di disoccupazione e la propria disponibilità a un altro lavoro presso il Centro per l’Impiego. Lo stato di disoccupazione deve poi essere confermato annualmente.
A quale importo si ha diritto?
A quanti euro ammonta un assegno di disoccupazione? L’importo della disoccupazione varia e viene stabilito ogni anno in base all’indice ISTAT. Per il 2023 i valori di riferimento sono di 1.352,19 euro (retribuzione di riferimento), con un massimale di 1.470,99 euro.
Tale importo non rimane invariato, ma decresce progressivamente del 3% a partire dal primo giorno del sesto mese di erogazione.
Informazioni sulla decadenza
Il diritto alla prestazione INPS decade al verificarsi di una delle seguenti condizioni:
- fine dello stato di disoccupazione
- inizio di un’attività subordinata
Da ultimo, va evidenziato che il lavoratore decade dalla fruizione della NASpI nei seguenti casi (art. 11):
- perdita dello stato di disoccupazione;
- inizio di un’attività lavorativa subordinata di durata superiore ai sei mesi e con un reddito annuo superiore a 8.145 euro
- attività lavorativa autonoma con reddito annuo superiore a 4.800 euro
- raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata
- se si percepisce l’assegno ordinario di invalidità
Per maggiori info rimandiamo all’articolo Da quando parte la domanda di disoccupazione?
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