Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale n. 13 del 16 gennaio 2019 è entrata in vigore la legge 9 gennaio 2019, n. 3, recante disposizioni “per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”, volgarmente detto “spazzacorrotti”.
Pubblica Amministrazione: nuovi provvedimenti in materia di concorrenza ed anticorruzione.
di NexumStp S.p.A.
Un’alleanza fra persone che dà vita a una promessa condivisa, a un impegno leale e trasparente, fonte di crescita ed evoluzione reciproche.
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La legge 9 gennaio 2019, n. 3 introduce misure ulteriori volte a contrastare la commissione di reati contro la pubblica amministrazione.
Tra le novità più rilevanti, oltre all’inasprimento delle pene, anche accessorie, conseguenti alla condanna per reati contro la P.A. ( tra tutte la corruzione), è da segnalare l’ampliamento dei reati-presupposto già previsti dal Dlgs 8 giugno 2001, n. 231,che come noto disciplina la responsabilità amministrativa degli enti, con la fattispecie del traffico di influenze illecite, che punisce la condotta di chi “sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sè o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio ovvero per remunerarlo, in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all’omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio”.
Inoltre anche le imprese potranno beneficiare di una riduzione delle sanzioni in caso di collaborazione con le autorità investigative e/o giudiziarie. Infatti, nei casi in cui l’ente si sia “efficacemente adoperato per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, per assicurare le prove dei reati e per l’individuazione dei responsabili ovvero per il sequestro delle somme o altre utilità trasferite e ha eliminato le carenze organizzative che hanno determinato il reato mediante l’adozione e l’attuazione di modelli organizzativi idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi” potrà godere di uno “sconto sulla durata delle sanzioni interdittive”.
Sempre in materia di responsabilità amministrativa, si segnala il Disegno di Legge n. 726 (XVIII Legislatura, comunicato alla Presidenza del Senato della Repubblica il 30 Luglio 2018), tuttora in discussione, recante la proposta di introdurre l’obbligatorietà del modello organizzativo e dell’organismo di vigilanza per aziende ed enti.
Se, ad oggi, infatti, l’adozione del Modello Organizzativo 231 e l’istituzione dell’Organismo di Vigilanza sono rimessi alla discrezionalità della singola azienda, il citato disegno di legge mira a implementare tale impianto stabilendone espressamente, al ricorrere di determinate condizioni, l’obbligatorietà.
A titolo esemplificativo, il suddetto Ddl prevede che tutte le società a responsabilità limitata (Srl), le società per azioni (Spa), le società in accomandita per azioni (Sapa), le società cooperative e le società consortili che, anche solo in uno degli ultimi tre esercizi, abbiano riportato un totale dell’attivo dello stato patrimoniale non inferiore a 4,4 milioni o ricavi delle vendite e delle prestazioni non inferiori a 8,8 milioni, sono obbligate ad approvare/adottare/dotarsi/munirsi di un modello di organizzazione e gestione e a nominare un organismo di vigilanza.
Si conferma pertanto la tendenza del legislatore a rafforzare le cautele ed i presidi di controllo in funzione anticorruzione.
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