Governo ed opposizione stanno lavorando congiuntamente per mettere in atto una serie di misure utili a lavoratori autonomi e imprese alla luce della quasi totale chiusura delle attività commerciali e l’impatto che questa stringente misura di sicurezza sta avendo su fatturato e liquidità.

È quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia Gualtieri che ha annunciato lo spostamento delle scadenze degli adempimenti fiscali e la sospensione dei versamenti tributari e contributivi.

Questa notizia fa sicuramente piacere, soprattutto al Consiglio nazionale dei Commercialisti, Confindustria e Rete Imprese che stanno seguendo la vicenda con attenzione e più volte negli ultimi giorni avevano avanzato richieste sulle misure da adottare.

La sospensione totale dei versamenti tributari e contributivi per un periodo limitato di tempo, sarebbe la soluzione più giusta e semplice ma è ovviamente impraticabile.
L’Italia è diventata un’enorme zona rossa e sospendere tutti i pagamenti sull’intero territorio nazionale diventerebbe un carico insostenibile sul piano finanziario.

Le scadenze al 16 marzo

Quali strategie possono essere applicate?
Certamente la sospensione generalizzata di tutti i versamenti in scadenza il 16 marzo è una esigenza operativa che deve essere assecondata; tutte le PMI e le microimprese sono attualmente impossibilitate ad effettuare gli adempimenti amministrativi ed i calcoli prodromici per i versamenti che dovranno essere effettuati tra pochi giorni.

Questa impossibilità vale non solo per le piccole realtà che gestiscono in autonomia gli adempimenti ma anche per quelle che si affidano a piccoli studi professionali anche loro alla prese con l’organizzazione del lavoro interno.

Sono escluse da questo discorso le strutture aziendali più grandi ed organizzate, dove il lavoro agile è una realtà consolidata e le loro attività stanno proseguendo quasi normalmente.

Strategie da applicare e settori da tutelare

La strategia migliore è quella di individuare dei criteri di lavoro (qualitativi e di filiera) vista l’impossibilità di sospendere i pagamenti per tutti.

Una soluzione potrebbe essere quella di sospendere tutto solo per alcuni settori (ad esempio il turistico) oppure sospendere tutto solo alle imprese ed ai lavoratori autonomi con determinate caratteristiche dimensionali.

Altra soluzione potrebbe essere la sospensione per tutti ma solo di una parte dei versamenti dovuti, quantificando i pagamenti da sospendere sulla base di parametri quali calo del fatturato.

In che direzione si muoverà il ministero?

Le soluzioni ed i meccanismi sopra descritti sono ancora in fase di progettazione, ma tra le proposte ci sono quelle di:

• determinare la sospensione dei versamenti per il per il mese di marzo in scadenza il 16 aprile, confrontando il fatturato del mese di marzo 2020 con quello del mese di marzo 2019 (anche per i trimestrali) e sospendere i versamenti dovuti in modo proporzionale al calo registratosi
• confrontare dati e numeri dei primi 5 mesi del 2019 per determinare i versamenti dei saldi e degli acconti in scadenza a fine giugno

Resta comunque importante fissare il concetto che la sospensione dei pagamenti per i prossimi mesi è una soluzione da escludere ma può e deve essere una base di ragionamento da migliorare e va accompagnata con misure più centrate sull’aspetto fiscale della liquidità come ad esempio l’applicazione del principio di cassa per la liquidazione dell’IVA e per l’imponibilità dei fitti di locazione degli immobili.