Covid 19: Piccole imprese e sicurezza sul lavoro

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A seguito dell’emanazione della circolare del Ministero dell’interno del 14 aprile 2020 saranno intensificati i controlli da parte degli ispettori del lavoro e delle ASL per la verifica dell’applicazione delle procedure di prevenzione a tutela dei lavoratori

C’è ancora molta confusione sugli adempimenti obbligatori nel settore della sicurezza sul lavoro e per questo motivo il nostro team specializzato sul tema ha raccolto ed elencato le indicazioni per consentire alle imprese una rapida ripartenza nel rispetto della normativa a tutela della salute dei lavoratori.

All’interno della news vedremo anche come questa emergenza sanitaria ha cambiato alcuni aspetti della tutela della salute dei lavoratori e cosa dovranno fare i datori di lavoro per adeguarsi in tempi rapidi.

Lgs. 81/08: gli adempimenti

Tutte le attività italiane con sedi operative in Italia con uno o più lavoratori, devono adempiere a quanto richiesto dal D. Lgs. 81/08  tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

In Italia le piccole e medie imprese rappresentano più del 90% delle imprese e molte di esse non hanno provveduto a regolarizzare la propria situazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Cosa fare per essere in regola?

Per essere in regola, i principali adempimenti che devono rispettare tutti i datori di lavoro esercenti qualsiasi tipo di attività (ad eccezione di particolari casi) sono i seguenti:

  1. redigere il DVR o documento di valutazione dei rischi.
  2. nominare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (R.S.P.P.)
  3. nominare il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
  4. nominare gli addetti alla gestione delle emergenze antincendio e primo soccorso.
  5. formare i lavoratori sul tema
  6. nominare il medico competente

Nonostante queste disposizioni, ancora oggi molte imprese per motivi economici o per mancanza di cultura della sicurezza, non hanno provveduto a regolarizzare la attività in materia di sicurezza dei lavoratori.

In un momento critico come quello che stiamo vivendo oggi, l’impegno di tutti è necessario alla lotta contro il virus e uno degli strumenti a nostra disposizione è la prevenzione a partire dal luogo di lavoro che può rappresentare l’origine di un focolaio se non gestito con le dovute cautele.

COVID-19 e il rischio biologico

Vista l’attuale emergenza dovuta alla diffusione del virus COVID – 19 (SARS-CoV-2) i riflettori sono accesi sull’argomento della valutazione del rischio biologico.

Mentre si ritiene ovvio l’obbligo della valutazione del rischio biologico a carico del datore di lavoro di una impresa dove l’esposizione a un agente biologico è riconducibile all’attività e ai cicli di lavorazione, non è scontato lo stesso per quelle lavorazioni dove il rischio non è riconducibile all’attività ma si concretizza in una situazione esterna che pur si può riverberare sui propri lavoratori all’interno dell’ambiente di lavoro per effetto delle dinamiche esterne non controllabili dal datore di lavoro come sta avvenendo ora per tutte le attività lavorative.

A tal riguardo si è espresso l’ispettorato nazionale del lavoro che con la nota del 13 marzo 2020 invita i datori di lavoro a produrre un’appendice al documento di valutazione dei rischi all’interno della quale vengano individuate tutte le misure di prevenzione e protezione atte a limitare la diffusione del virus e quindi il livello di rischio biologico a carico dei lavoratori.

La suddetta appendice dovrà essere rispondente a quanto indicato nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

Quali misure adottare per contenere i rischi?

Alcune misure da attuare sono di seguito riportate:

  • lI datore di lavoro, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori e chiunque entri all’interno della struttura circa le disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso , appositi depliants informativi.
  • Il personale potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°C, non sarà consentito l’accesso al luogo di lavoro
  • Il datore di lavoro informa preventivamente il personale della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS
  • L’accesso controllato dei fornitori
  • Mantenere tra i lavoratori la distanza interpersonale di 1 metro o in alternativa imporre l’utilizzo di mascherine di protezione

Per comprendere appieno le misure preventive da adottare in azienda si rimanda alla lettura del testo integrale.

Vuoi ricevere maggiori informazioni sugli adempimenti relativi alla sicurezza per l’emergenza sanitaria?

L’area ambiente e sicurezza di NexumStp è pronta ad assistere i propri clienti; compila il form qui sotto e verrai ricontattato al più presto.

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