Capitale umano: un bene immateriale di cui si parla dal 1961, e cioè da quando il Nobel per l’Economia T. Schultz lo utilizzò per definire le “capacità professionali” di un individuo. 

Più in concreto il capitale di ogni singolo lavoratore è rappresentato dall’insieme delle sue conoscenze e della formazione, delle sue attitudini e inclinazioni, delle sue capacità, abilità e persino emozioni. Questo capitale ha, di fatto, ha un valore concreto e quantificabile. 

Ecco perché il patrimonio umano rappresenta, per le imprese, un asset non secondario a quello finanziario, tanto più che un buon investimento e un corretto human capital management consentono alle imprese, anche in tempo di crisi, di resistere sul mercato. 

Capitale umano in azienda: quali parametri?

Ma come si può misurare il patrimonio umano di tutti i componenti di un’azienda, dai dipendenti ai vertici? La norma europea ISO 30414 “Human resource management – Guidelines for internal and external human capital reporting” è uno standard internazionale che consente ad ogni azienda e impresa di avere un’idea chiara del valore del proprio capitale umano. 

La norma fornisce indicazioni precise per poter compiere un’analisi valida e condivisibile sul capitale umano in azienda. Pensata per poter essere utilizzata in ogni contesto, dalla piccola alla grande impresa, la ISO 30414 propone anche linee guida di human capital management, che vanno dalle assunzioni alla salute e sicurezza sul posto di lavoro. 

A fini della redazione di un report, la norma indica come essenziali i seguenti punti: 

• conformità ed etica
• costi
• diversità
• leadership
• cultura organizzativa
• salute, sicurezza e benessere organizzativi
• produttività
• assunzioni, mobilità e turnover
• competenze e capacità
• piano di successione
• disponibilità del lavoratore

In buona sostanza il valore del capitale umano si esprime nelle caratteristiche peculiari e uniche che ogni lavoratore può apportare al proprio lavoro. Il dipendente non è una macchina e l’assunto “nessuno è indispensabile” non è quello da cui parte una gestione accorta e intelligente del valore umano rappresentato dai dipendenti.

Ciascuno esprime doti utili per uno specifico settore e in uno specifico ambito: c’è chi è creativo, chi metodico, chi ha competenze relazionali, chi ha un notevole bagaglio di esperienze personali, chi sa lavorare in team e chi è più flessibile. Ciascuno di questi aspetti, che sono il risultato di attitudine personale e formazione (capacità e conoscenze) rappresenta una valore che va capitalizzato.

Sistemi di gestione del personale per valorizzare il capitale umano – L’esperienza NexumSTP

Investire sul personale, nella sua valorizzazione, significa tutelare l’azienda. In caso di scossoni o periodi difficili una forza lavoro coesa e motivata, ma anche correttamente inquadrata, riesce a superare molto meglio il momento rispetto a chi non lo è.

Investire nel personale significa dare forti radici alla propria azienda e creare una “macchina” efficiente in grado di rispondere a pressione come a sollecitazioni, di essere creativa e proattiva, di lavorare all’unisono per uno stesso obiettivo: crescere.

NexumStp offre una gamma di servizi per assistere in modo completo l’HR nella gestione dell’Employee Journey attraverso dati organizzati, logiche di gamification, recruiting e analisi di clima con intelligenza artificiale e KPI per valorizzare il talento e favorire l’engagement.